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La scuola oltre lo schermo: bilanci, lezioni e direzioni dopo un anno di didattica a distanza
Secondo i dati UNESCO, durante il lockdown di marzo 2020, erano circa un miliardo e mezzo in tutto il mondo gli studenti impegnati nello svolgimento delle lezioni in didattica a distanza che, da quel momento fino ad oggi, alternato a periodi di didattica in presenza, ha rappresentato il paradigma di gestione emergenziale della scuola.
In Italia, il repentino passaggio dalla didattica in presenza a quella a distanza (DaD), ha contribuito a svelare nel tempo, una serie di carenze culturali e strutturali riguardanti non solo la comunità scolastica ma la società intera; dall’organizzazione dei trasporti all’ inadeguatezza delle infrastrutture scolastiche passando per la disomogeneità di accesso alla banda larga alla mancanza di adeguata formazione digitale per docenti e studenti.
Adesso che l’orizzonte sembra far intravedere un progressivo ritorno agli spazi fisici dell’apprendimento e una maggiore continuità didattica, proveremo a inquadrare assieme al professor Gino Roncaglia, professore di Editoria Digitale e Digital Humanities presso l’università di Roma Tre,quali sono state le lezioni di questa esperienza e quali possono essere i punti sui quali far perno per condurre la scuola verso un progetto che dall’emergenza guardi al lungo periodo.