Thinking
Fuori rete, dentro le storie: il "digital divide" sociale in Inspiration 2025
Nel nuovo ciclo di incontri in programma, esploreremo le barriere che impediscono un accesso equo alla digitalizzazione e le nuove forme di esclusione che ne derivano

“Aodimmialvolochestolavorando.”
“Solo un attimo. Ho un problema con il computer.”
[…]
“Ok madre, esponimi dunque i tuoi problemi.”
“Non c’è più Google.”
Queste battute aprono “I vecchi che usano il PC” di Zerocalcare, una storia che considero un classico della letteratura italiana, come I promessi sposi e l’incipit “Quel ramo del lago di Como…”. È stata pubblicata il 18 febbraio 2013, dodici anni fa, ma sembra disegnata ieri. Attenzione, però: se, come spero, avrete voglia di (ri)leggerla, il tema di Inspiration 2025 si trova anche nel finale.
Ogni trasformazione porta con sé inclusioni ed esclusioni. C’è chi diventa parte attiva del cambiamento e chi lo subisce. E poi ci sono coloro che, senza nemmeno rendersene conto, lo danno per scontato, come se le cose fossero sempre state così. È una dinamica che diventa ancora più evidente quando il cambiamento è rapido, improvviso, poco mediato.
Il termine digital divide è spesso usato per descrivere il divario infrastrutturale - la mancanza di rete, l’accesso limitato alla tecnologia. Ma quest’anno vogliamo approfondire l’altra faccia di questo fenomeno: il digital divide sociale.
La digitalizzazione è ormai parte integrante della vita quotidiana. Eppure, nelle interazioni che progettiamo come designer, percepiamo sempre più barriere invisibili: ostacoli che escludono, rallentano, complicano. Le avvertiamo come Daredevil percepisce il mondo intorno a sé, senza poterlo vedere.
Sono barriere che rendono difficile, se non impossibile, accedere a un servizio senza aiuto. Ostacolano la comprensione di ciò che accade sullo schermo, riducendo il controllo consapevole sull’esperienza digitale.
Allo stesso tempo, viviamo in una realtà in cui i cosiddetti “nativi digitali” costruiscono la loro percezione del mondo attraverso ciò che trovano online. O almeno, così sembra a chi nativo digitale non lo è: un luogo, un’esperienza, una persona esistono solo se lasciano tracce digitali. Se non lo trovano online, è possibile che non si fidino o che non ci credano.
L’ultima volta che abbiamo vissuto un momento simile è stata la fine degli anni 2000. Ricordate le discussioni su se fosse davvero necessario comprare uno smartphone? Su se avesse senso iscriversi a Facebook? Su se il digitale fosse davvero inevitabile?
Oggi, con la genAI, si ripete lo stesso schema. C’è chi non riesce a stare al passo, chi non vuole, chi non può, chi è costretto, chi l’ha costruita — e chi la considera già scontata.
Un’identità digitale incompleta
Con Fuori Rete - Chi resta fuori dalla digitalizzazione?, il ciclo di incontri di Inspiration 2025, raccoglieremo storie e cercheremo di capire se sia possibile inquadrare e misurare il digital divide sociale. È un fenomeno che si ripete nella sua struttura, ma cambia pelle ogni volta. Possiamo misurarne l’impatto sociale ed economico? Ha senso farlo? E se sì, come?
L’identità digitale incompleta è la metafora visiva che abbiamo scelto per questa edizione. Un’impronta che manca di alcuni tratti, spezzata o frammentata, rappresenta chi non riesce a entrare nel mondo digitale, chi resta fuori dalla rete. Evento dopo evento, l’impronta si completa, mescolando colori e prospettive diverse, esattamente come avviene nel nostro percorso di ricerca e confronto.
Il programma di Inspiration 2025
- Martedì 18 marzo: "PA digitale: servizi o barriere?" con Milena Cecchini e Ilaria Nanni di Digitale Facile e Pane e Internet
- Martedì 29 aprile: "Alfabetizzare le persone anziane a colpi di Pan e Botoni" con Francesco Contaldo e Alessandro Piotti di Speck&Tech
- Martedì 20 maggio: "La formazione infinita" con Dario De Notaris di Dicolab e Grazia Lo Nigro, docente dell’Istituto Comprensivo Montegrappa-Sanzio, Palermo
- Martedì 17 giugno: "Quando il digitale è un lusso" con Mario Galasso di Caritas Rimini e Gabriele Schirò di Nipote in Affitto
- Martedì 22 luglio: "Come possiamo progettare servizi digitali basati sul rispetto?" con Mauro Filippi del Dipartimento per la Trasformazione Digitale e Giorgia Intrivici di UniBO e Tangible
Il programma è in evoluzione e potrebbe subire variazioni in base alle esigenze degli ospiti e alle tematiche emergenti, ma la struttura rimarrà fedele al formato consolidato. Come per le passate edizioni, ogni incontro sarà un mix di presentazioni e conversazioni interattive, trasmesse in diretta streaming.
Gli appuntamenti si terranno da remoto, in modo gratuito, alle 17:00, alla fine della giornata lavorativa, per permettere la partecipazione del maggior numero di persone.

Più di un evento, un investimento nel capitale sociale
Il nostro obiettivo è che Inspiration non sia solo una serie di incontri, ma che diventi un vero e proprio investimento nel capitale sociale di Tangible e della nostra community. Attraverso la creazione di nuove connessioni e la diffusione di valori condivisi, puntiamo a rafforzare la fiducia collettiva e promuovere un ecosistema digitale più equo e consapevole.
Per questo motivo, come lo scorso anno, tutti gli eventi saranno resi accessibili anche alla comunità sorda grazie alla presenza di interpreti LIS. Un impegno concreto per rendere il nostro dialogo davvero aperto a chiunque voglia partecipare e contribuire alla discussione.
Inoltre, in occasione degli incontri, destineremo una parte dei corrispettivi dei relatori a sostegno di realtà impegnate in progetti di inclusione e empowerment. A seconda del tema trattato e degli ospiti coinvolti, il supporto potrà essere rivolto direttamente ad associazioni o enti benefici che operano in quell’ambito.