Thinking

Co-progettare il futuro di Tangible

Sperimentazione, cambiamento, reiterazione costante. Sono tutte parole che usiamo quotidianamente ormai, sapendo bene il volume che occupano nella stanza e nelle nostre vite lavorative.
In Tangible stiamo sempre con il dito all’insù per sentire il vento che cambia e negli ultimi mesi, il vento è cambiato nuovamente, prendendo velocità e ci ha sospinti verso un panorama parzialmente sconosciuto, che stiamo studiando, tastando, approfondendo, tutti insieme.

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Valentina Marzola
Il team durante un meeting

Tutto è nato da questa domanda:

Come possiamo riorganizzarci per essere pronti ad apportare cambiamenti costanti senza deludere o danneggiare il team, ma dandogli i giusti strumenti per aumentare il potenziale dei singoli e del gruppo?

Per non continuare la conversazione solo internamente, da settembre dell’anno scorso abbiamo deciso di fare un passo in più, con il supporto di Peoplerise, società che si occupa di accompagnare e guidare le imprese verso una evoluzione sana e sostenibile.
Con tutto il bagaglio di ragionamenti fatti negli anni, abbiamo iniziato un percorso particolarmente strutturato, focalizzato su temi e domande condivise dal gruppo. Le risposte ad oggi non le abbiamo ma abbiamo le occasioni per costruirle insieme. Insomma, è tutto un work in progress.

Dal singolo al globale: un viaggio a U

Abbiamo creato un team dedicato, il core team, e comunicato a tutti i Tangiblers gli obiettivi condivisi.
Il percorso con Peoplerise è iniziato subito in maniera intensa, seguendo una precisa roadmap e avendo come focus delle prime fasi l’individuo, il singolo membro del team, per passare poi alla struttura, a tutta Tangible, verso una trasformazione organizzativa che parte quindi dalle sue radici, in tutti i sensi.

Un susseguirsi di step che rispecchia il nostro modo di agire sui progetti ha preso forma: è iniziato tutto da attività di scoperta e ricerca sulle singole persone, per passare poi a un’ideazione e prototipazione degli esperimenti, condivisi e iniziati già in queste settimane, per testarli e validarli, e ricominciare poi da capo, in maniera iterativa. Tentativo dopo tentativo.

Roadmap del nostro percorso di cambiamento.

Un’azione trasformativa però non è efficace se deriva dall’alto, gli obiettivi devono essere condivisi e validati da tutti, altrimenti l’evoluzione non funziona o non funzionerà a lungo.

Per questo, sfruttando il processo della “Teoria ad U”, sono state definite una serie di attività tra cui:

  • la ricostruzione delle biografie di tutte e tutti, intrecciandole a quella di Tangible
  • la definizione delle qualità individuali che si compensano e completano meglio con quelle degli altri componenti del team,
  • per arrivare a una ricostruzione della biografia di Tangible e alla definizione di 3 OKR, per iniziare a dare concretezza alle attività e ai ragionamenti fatti.

Ma cos’è la Teoria ad U?

Modello della teoria a U

È una modalità di sistematizzazione della trasformazione individuale nella collettività e della collettività stessa.

Nella prima porzione di U, il focus è il singolo, che deve aprire se stesso al cambiamento per ricostruire la realtà, unendo le sue considerazioni a quelle del gruppo, (perché la realtà delle cose deriva da una visione collettiva).
La seconda parte invece riguarda la messa a terra e prototipazione degli esperimenti.

Ma ci stiamo avventurando ora in questa fase, per cui continuate a seguirci perché vi daremo aggiornamenti più avanti 😉

Abbiamo vissuto molti momento di confronto sul nostro cambiamento. Leggete il post che abbiamo scritto dopo il Workshop con Erin Casali e Jacopo Romei.

People have the power

Come non citare questa canzone parlando di un tema come l’empowerment delle persone. Ok, forse stiamo esagerando? Possibile.
Quel che è certo è che per far crescere Tangible, per portarla verso l’orizzonte che ci immaginiamo insieme, devono crescere anche le persone che la stanno plasmando e che la vivono tutti i giorni.

Modellare Tangible, noi stessi e la cultura che diffondiamo è la nostra stella polare.
Un po’ come accade per certi animali, non possiamo vivere nell’immobilità, ma muoverci con costanza verso una struttura sempre nuova. Con un team full-remote da prima della pandemia, sempre più numeroso (in 4 mesi, da dicembre 2021 a oggi, sono entrate 4 nuove persone) e quindi sempre più sfaccettato, le sfide cambiano, mutano nel tempo così come le dinamiche interne.

La nostra forza è proporzionale a quella delle persone che lavorano qui.

È questo che trovate scritto nella pagina Culture del nostro sito. Ed è sempre e assolutamente vero.

Iniziare un percorso strutturato è stata una mossa logica e conseguente al cammino che stiamo vivendo. Ma questo percorso non può avere un termine, prevede errori e passi indietro, iterazioni e nuovi tentativi e, come dice la Teoria ad U, necessita di mente aperta, cuore aperto e mani aperte per accogliere l’inaspettato e farne buon uso verso una trasformazione sana, collaborativa e viva.

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