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L’accessibilità oltre la normativa, un motore per innovazione e UX

L’European Accessibility Act segna un momento chiave per il design digitale, aprendo nuove prospettive sull’accessibilità e l'innovazione. Proponiamo alcuni spunti su come trasformarla in un motore di innovazione e miglioramento dell’esperienza utente, andando oltre la semplice conformità normativa.

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Scritto da
Claudio Guerra
Roberto Burceni, esperto e collaboratore di Tangible, guida una sessione della Tangible Academy 2024 sull'uso degli screen reader.

Giugno 2025 segna un passaggio cruciale con l’European Accessibility Act (EAA), una normativa che cambierà radicalmente il modo in cui prodotti e servizi digitali devono essere progettati e resi accessibili. Per molte aziende, questo significa affrontare nuove sfide normative, con l’obiettivo primario rispettare gli standard richiesti ed evitare sanzioni.

Già tempo fa, con il nostro blogpost dedicato alle domande frequenti sull’accessibilità, abbiamo cercato di fare chiarezza sui requisiti normativi e sugli obblighi previsti per le aziende. Ma oggi vogliamo fare un passo oltre: non fermarci alla compliance, ma esplorare come l’adeguamento normativo possa diventare una spinta verso l’innovazione e il miglioramento dell’esperienza utente.

Accessibilità e UX: due pilastri dell’innovazione digitale

La normativa europea sull'accessibilità è stata progettata per garantire che le persone con disabilità abbiano pieno accesso a prodotti e servizi, ma il suo impatto va ben oltre. Integrare l’accessibilità nei processi di design non significa solo rispettare le regole, ma ridefinire l’esperienza utente per renderla più semplice, intuitiva e significativa per tutti.

Interpretare l’accessibilità come un elemento di User Experience offre vantaggi concreti:

  • Le interfacce diventano più usabili per chi ha esigenze particolari e in condizioni d'uso diverse (come ambienti rumorosi o dispositivi con schermi ridotti)
  • Migliorare la navigazione, la comprensione dei contenuti e l’interazione per tutti, superando il concetto di "compliance minima" e abbracciando un design utile, robusto e centrato sulle persone.

Come sfruttare l’accessibilità per innovare: lezioni combinate

Le normative come l’EAA ci forniscono linee guida, sta a noi professionisti e clienti trasformarle in opportunità.
Ecco come i principi di accessibilità e le best practice di UX possono lavorare insieme:

1. Sottrarre per includere

Il nuovo standard europeo sull'accessibilità richiede che i prodotti digitali siano percepibili, utilizzabili e comprensibili da tutti. Questa è la prima opportunità per ripensare il design in termini di semplicità e inclusione. Progettare un'interfaccia semplice (e non necessariamente semplificata) non significa sottrarre funzionalità, ma eliminare il superfluo per valorizzare ciò che è essenziale.

Inoltre, semplificare un'interfaccia riduce il carico cognitivo per le persone con disabilità cognitive o difficoltà di concentrazione. Meno elementi distraggono l’attenzione, e più facile diventa navigare e interagire — questo vale per tutti gli utenti, ed è quanto mai attuale data l’attuale soglia dell’attenzione

Ad esempio, un sito e-commerce che organizza chiaramente le sue sezioni principali (filtri, carrello, categorie,...) e rimuove elementi superflui non solo aiuta utenti con esigenze specifiche, ma velocizza e migliora l’esperienza per chiunque.
È un po’ quello che si predicava 10 anni fa quando sia parlava di “Mobile First”: se progettiamo per uno schermo piccolo come quello degli smartphone, saremo più intenzionali, sintetici ed efficaci anche quando il contenuto ed l’interfaccia saranno fruiti su uno schermo più grande.

Suggerimento pratico: Esamina la tua interfaccia e chiediti: quali elementi stanno aggiungendo valore reale all'esperienza utente? Cosa posso semplificare per migliorare la fruibilità generale?

2. Struttura semantica e chiarezza visiva

Il rispetto delle WCAG (Web Content Accessibility Guidelines) richiede di organizzare i contenuti in modo semantico e di rendere le informazioni chiare e accessibili. Anche questa pratica può essere molto più di una semplice aderenza ad uno standard, diventando un’occasione per migliorare la comprensibilità complessiva.

Le parole, quando scelte e posizionate con cura, sono strumenti di inclusione. Forniscono contesto, guidano gli utenti e aiutano a superare barriere cognitive o linguistiche. Scrivere microtesti chiari e descrittivi non solo aiuta gli utenti che utilizzano screen reader, ma migliora l'esperienza di tutti.

Un pulsante che include una descrizione chiara come "Aggiungi al carrello" è più comprensibile di un’icona senza testo. Allo stesso modo, un’intestazione ben definita a livello di visivo e di scala tipografica aiuta tutti gli utenti a orientarsi nel contenuto e scansionare visivamente la pagina

Suggerimento pratico: Prima di pubblicare un contenuto, verifica: il testo e la struttura sono chiari anche per chi legge tramite tecnologie assistive? Un utente alle prime armi o senior riuscirebbe a capire subito come navigare? E per un utente per cui l’italiano è la seconda lingua?

Mockup di un sito web di un museo visualizzato su un laptop. Due ingrandimenti evidenziano elementi dell'interfaccia: il pulsante: Scopri le collezioni e il link: Leggi tutta la storia del Museo.

3. Progettare per l’uguaglianza

L'accessibilità non dovrebbe mai essere un’alternativa o un’aggiunta opzionale, ma una parte centrale del processo di design. Progettare per l'uguaglianza significa garantire che ogni utente, indipendentemente dalle sue abilità o condizioni, abbia accesso alla stessa qualità d'esperienza. Questo è il vero significato di inclusività.

Consideriamo un sito di streaming video. Fornire sottotitoli accessibili per le persone con disabilità uditive non solo soddisfa i requisiti di accessibilità, ma crea anche valore per utenti in ambienti rumorosi o per chi preferisce seguire contenuti senza audio. La stessa logica si applica a una vignetta comica: il testo alternativo non dovrebbe rivelare la battuta o spiegare perché è divertente, ma raccontare la stessa gag in un formato diverso. Questo approccio garantisce che il messaggio sia accessibile e fruibile da tutti, senza compromessi.

Suggerimento pratico: Durante il processo di design, prova a metterti nei panni di diversi tipi di utenti: ogni funzione o contenuto fornisce la stessa qualità di esperienza, indipendentemente dalle condizioni d’uso o dalle abilità?

4. Collaborazione e miglioramento continuo

L'accessibilità non è un obiettivo statico, ma un percorso che richiede collaborazione e apertura al miglioramento. Formare designer e sviluppatori sull’uso di tecnologie assistive, e includere persone con disabilità nei test iterativi, trasforma il design inclusivo in una pratica quotidiana, non in un semplice obbligo normativo. La vera innovazione emerge quando i team lavorano insieme, coinvolgendo direttamente le persone che affrontano barriere digitali.

Organizzare workshop in cui i team sperimentano strumenti come screen reader o simulatori di disabilità non solo accresce la comprensione, ma ispira nuove idee per migliorare l'esperienza utente. Allo stesso modo, integrare test regolari con utenti reali, compresi quelli con disabilità, aiuta a identificare e risolvere barriere in modo continuo, affinando il prodotto a ogni iterazione.

Suggerimento pratico: Integra il feedback degli utenti reali in ogni fase del progetto: quali ostacoli incontrano? Le soluzioni proposte migliorano l’esperienza per tutti, non solo per chi affronta difficoltà specifiche? E se già stai facendo ricerca e user test, integra nel panel di utenti anche una persona con disabilità, potresti scoprire una prospettiva nuova.

Un’opportunità più che un vincolo

La normativa UE sull'accessibilità segna un cambiamento importante per il digitale. Non è solo una normativa da rispettare, ma un invito a ripensare come progettiamo e sviluppiamo esperienze migliori per tutti.

Integrare l'accessibilità non significa appesantire i processi, ma scoprire nuove opportunità per semplificare, innovare e migliorare e le aziende che accettano questa sfida possono andare oltre la compliance, diventando protagoniste di un cambiamento che è insieme culturale e progettuale.

Se vuoi approfondire come accessibilità e UX possano diventare motori di innovazione, puoi iniziare con piccoli passi: una valutazione guidata del tuo prodotto digitale, un workshop o, semplicemente, una conversazione. Perché il cambiamento inizia con l’ascolto e la volontà di fare la differenza.

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Consigli di lettura

Circa mezzo secolo fa, Dieter Rams progettando piccoli elettrodomestici era già approdato ad una serie di considerazioni sul design, e parlava di utilità, semplicità, essenzialità, comprensibilità e sostenibilità ante litteram. Ciò che scriviamo sopra non è niente di nuovo, eppure è spesso trascurato.

Di semplicità e di ridurre per semplificare parla in modo eccellente John Maeda nel suo noto libro "Le leggi della semplicità", che è sempre una buona lettura in un mondo complesso.

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