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Tangible compie 20 anni

20 anni in ambito digitale sono un’eternità. Significa passare dai cellulari coi tasti, da Flash, dagli albori dei Web Standards, dai primi blog, alle sfide di oggi, per capirci.

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Scritto da
Nicolò Volpato
Una torta decorata con il logo celebrativo dei 20 anni di Tangible.

Sono mesi che medito su questa milestone e sento avvicinarsi la ricorrenza, sapendo perfettamente che sarebbe arrivato il momento di scrivere questo blog post, e tuttavia è difficile ora raccogliere i pensieri in poche righe.

Al di là di un panorama digitale completamente diverso, il 2004, l’anno in cui ho messo la firma davanti al notaio per la fondazione di questa società, è anche l’anno della famosa Legge Stanca, la prima a regolare l’accessibilità per i siti web delle pubbliche amministrazioni, e infine anche l’anno in cui uscì “Emotional Design” di Donald Norman*, un testo che, insieme a “La caffettiera del masochista”, ebbe un’enorme influenza sulla disciplina del design. Usabilità, accessibilità e design che fosse utile e memorabile per le persone: vi ho dedicato la mia tesi di laurea quell’anno ed erano i concetti con cui tutto questo viaggio è cominciato.

Se raccontassi tuttavia che avevo una visione e il futuro di questa società mi era chiaro, direi una menzogna. Tuttavia oggi, guardando indietro e provando ad unire i puntini, si intravede una traiettoria (le cose acquisiscono spesso più senso viste a posteriori, no?).

Collage di foto che ritraggono momenti di festeggiamenti in Tangible tra colleghi e colleghe.

I primi dieci anni ci sono serviti per definire a fondo la nostra offerta, il nostro modo di fare design e consolidare i soci e la struttura di base della società. In questi anni abbiamo irrobustito le competenze di ricerca, UX e UI design, ibridandole con le pratiche agili e lean assorbite dai nostri partner di sviluppo, creando le fondamenta del nostro modo di lavorare.

I secondi dieci anni sono stati quelli in cui evolvere servizi e organizzazione, e soprattutto maturare consapevolezza rispetto al nostro proposito. Abbiamo allargato la prospettiva sia sul fronte strategico sia sul fronte dei servizi e dei processi, amplificando il nostro impatto sui progetti e per i nostri clienti. Abbiamo strutturato i team e i processi interni, ruoli e percorsi di carriera, il nostro Playbook, tutte le nostre operations.

E soprattutto abbiamo permesso che i valori che ispiravano workshop interni e un primo manifesto maturassero e permeassero pian piano ogni parte di Tangible, fino a cambiare il nostro statuto in Società Benefit e ottenendo la certificazione B Corp.

Oggi abbiamo davanti a noi sfide molto diverse per dimensione e complessità, e non ultimo per la velocità con cui il panorama tecnologico si evolve.

C’è un tema di scala dell’impatto di ciò che facciamo, con un design che lavora a tutti i livelli, prodotto digitale, servizi e processi, spesso per ecosistemi digitali e non più per singoli punti di contatto.

C’è un tema di industrializzazione, che passa per la costruzione di Design System e dall’affiancamento delle aziende nell’internalizzare mindset, competenze e team.

C’è un tema, ovviamente, di AI, che oggi è già un co-pilota per rendere più efficienti e più rapidi alcuni processi di design, ma che dopodomani avrà implicazioni e utilizzi ben più rilevanti.

E c’è un tema inevitabile di etica, trasversale a tutto, di cura per la dimensione umana e ambientale di tutto ciò che contribuiamo a progettare e lanciare sul mercato, che non può che diventare sempre più chiave pian piano che la tecnologia diventa più veloce e più pervasiva.

“Più le tecnologie sono avanzate, più il design è decisivo” affermava una slide, pochi mesi fa, di un talk del sempre lucido e accurato Leandro Agrò: non potremmo essere più d’accordo e i fronti appena citati sono funzionali a poter giocare quel ruolo.

Infine, questo post non può avere altra conclusione se non un sentitissimo e profondo Grazie.

Questo cammino di 20 anni è un cammino a cui si sono unite persone straordinarie, da Luca e Ilaria a tutte le persone che sono oggi in Tangible e che vi sono transitate nel tempo. Siete il cuore di questa società e ogni vostro contributo ha reso la nostra cultura di team quella che è oggi. Ora sapete perché sulla pagina del team del nostro sito ci sono i nomi di tutti e tutte: è intenzionale ed è un modo di onorare chi ha corso un tratto di questa lunga staffetta con noi.

Collage di foto che ritraggono momenti di festeggiamenti in Tangible tra colleghi e colleghe.

Un altro grandissimo grazie va ai numerosi clienti di tutti questi anni, soprattutto a quelli che hanno creduto in noi e ci hanno affidato dei progetti quando poteva essere imprudente farlo, perché eravamo molto giovani, piccoli e poco strutturati. Quella fiducia ci ha consentito di imparare, di sfidarci e di crescere, e la riconoscenza per quelle occasioni è alla base della cura con cui trattiamo ogni progetto.

E poi i partner, i coach, i consulenti, i trainer e le persone con cui abbiamo avuto la fortuna di incrociare il cammino e da cui abbiamo ricevuto competenze, ispirazione, consigli e insegnamenti, arricchendo il nostro bagaglio e soprattutto ampliando la nostra prospettiva.

E infine un grazie va a quelle aziende e persone che hanno contribuito a plasmare questa disciplina negli ultimi 20 anni, estere o italiane: un confronto necessario, uno specchio e uno stimolo costante per migliorare noi stessi e giocare la nostra partita, con la voglia anche di creare eventi e strumenti a beneficio di tutta la comunità di pratica.

* proprio pochissimi mesi fa a Pesaro, Ilaria ed io abbiamo avuto l’opportunità di incontrare di persona Don Norman, chiudendo il cerchio dopo 20 anni. Trovo significativo che lui stesso oggi parli di impatto e di sostenibilità, evidenziando come un approccio solamente user-centered non sia più sufficiente ai problemi del nostro oggi.

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