Thinking

By Design, un approccio proattivo oltre il pensiero secondario

Trasformare privacy ed etica da ripensamenti a principi guida: il concetto "by design" integra questi valori fin dall'inizio del processo progettuale, affrontando le sfide normative e generando valore per l'azienda, migliorando anche l'esperienza utente.

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Nicolò Volpato
Tre persone lavorano insieme su un canva, utilizzando post-it colorati.

Negli ultimi anni, l'espressione "by design" si è diffusa in ambiti diversi dal nostro settore di origine, la progettazione: Privacy by Design, Security by Design, Sustainability by Design, Accessibility by Design.
Questo concetto sottolinea l'importanza di incorporare questi temi fin dalle prime fasi di un progetto, trasformandoli da un "afterthought" — un pensiero secondario — a elementi centrali del processo progettuale.

Ma cosa significa realmente "by design"? Significa spostare determinati temi, trasformandoli da elementi posticipati, a elementi centrali nel processo progettuale. È un cambio di prospettiva che enfatizza la proattività e riconosce che prevenire è spesso più efficace ed efficiente che correggere, e può addirittura costare meno alle aziende.

Ma quali sono le implicazioni di questo approccio?

Assumendo che temi come privacy, sicurezza, sostenibilità e accessibilità siano fondamentali e che la fase di progettazione debba abbracciarli tutti, quanto ampia e multidisciplinare deve essere questa fase? Se è vero che in questo momento si prende la maggior parte delle decisioni che influenzano l'esito del progetto, non dovrebbe essere considerata di particolare importanza e delicatezza?

Tuttavia, in molti casi, il design viene visto come un ripensamento, inserito solo dopo che le principali decisioni tecnologiche sono state prese. Questo rischia di limitare l'impatto positivo che il design avrebbe se integrato fin dall'inizio.

Ogni materia — privacy, sicurezza, sostenibilità, accessibilità — richiede il coinvolgimento di esperti di dominio. Tuttavia, è fondamentale che i team di progetto, e in particolare quelli di design, abbiano la sensibilità per sollevare queste questioni, per portare gli esperti al tavolo, per porsi le domande giuste e vedere le intersezioni tra questi temi.

Un esempio pratico

Consideriamo un semplice form di registrazione online, la sua progettazione può toccare numerosi temi etici e di design:

  • Privacy: Quali dati raccogliamo realmente? I consensi sono chiari? I dati saranno utilizzati e conservati in modo responsabile?
  • Sicurezza: Come preveniamo vulnerabilità? Validiamo correttamente i dati inseriti? Proteggiamo il sistema da potenziali attacchi?
  • Accessibilità: Il form è compatibile con screen reader? Può essere compilato usando solo la tastiera?
  • Inclusione: Offriamo opzioni di genere che rispettano tutte le identità? Il linguaggio è inclusivo?

Questo esempio dimostra come anche una semplice interazione digitale richieda competenze diversificate e una riflessione profonda per garantire che tutte le questioni rilevanti siano considerate adeguatamente.

Ethics by Design, il nostro approccio

Questo tipo di riflessione trasversale è il cuore del nostro Ethical Compass, un modello che esplora cinque dimensioni fondamentali per l'innovazione etica: Accessibilità ed ergonomia, Sicurezza, Inclusione, Fiducia e Autonomia di azione (agency).
In queste cinque dimensioni si annidano domande che toccano temi di privacy, sicurezza, accessibilità e altro, stimolando il ragionamento e aiutando a ridurre gli "angoli ciechi" nel processo decisionale.

La nostra bussola etica serve come allenamento e guida per sollevare questioni, coinvolgere esperti di dominio e allargare il tavolo di confronto, spostando le problematiche all'inizio del progetto per poter influire su di esse, invece di doverle affrontare successivamente.

Perché parliamo di etica

La parola "etica" può evocare giudizi morali, ma per noi rappresenta il fulcro di un approccio proattivo al design. Crediamo che spostare l'attenzione dalla semplice conformità normativa all'etica integrata nella cultura aziendale sia fondamentale. Questo cambio di prospettiva ci permette di creare soluzioni che non solo rispettano le leggi, ma che riflettono i nostri valori e generano valore a lungo termine per l'azienda, i clienti e la società.

Integrando l'etica nel design, non solo rispettiamo principi morali, ma creiamo prodotti che rispondono meglio alle esigenze e ai valori degli utenti, migliorando la loro esperienza e soddisfazione.

Progettiamo con sensibilità alla privacy perché è un valore e perché salvaguarda noi per primi, quando saremo utenti del sistema, non solo per conformità. Allo stesso modo, l'attenzione all'accessibilità non è solo per evitare sanzioni, ma per migliorare l'esperienza di tutti gli utenti e rafforzare il business.

Abbiamo discusso di Ethical Compass ed Ethics by Design anche su Privacy Week, la newsletter di Privacy Network, con cui siamo entusiasti di collaborare, portando avanti il dibattito su questioni come la Trasparenza Digitale e su come l’etica possa essere il filo conduttore che lega innovazione e responsabilità.

Nell’editoriale pubblicato qualche settimana fa, specificavamo inoltre che:

Al di là del modello, ci preme sottolineare l'importanza di un approccio più ampio e lucido alla fase di progettazione, che contempli temi di privacy, sicurezza, sostenibilità e accessibilità fin dall'inizio. Il modello è utile come punto di partenza e stimolo, finché non diventa la modalità abituale di pensiero e la metodologia standard con cui affrontare ogni progetto.

In sostanza, possiamo affermare che un approccio etico by design porta benefici a cascata:

  • Business: Migliora la reputazione e rafforza la fiducia del marchio, facilitando relazioni di lungo termine con i clienti.
  • Compliance: Facilita l'aderenza alle normative, riducendo i rischi legali e amministrativi.
  • Performance: Ottimizza l'esperienza utente, rendendo i servizi più accessibili e funzionali per tutti.
  • Innovazione: Stimola soluzioni creative che bilanciano etica e responsabilità, rendendo i progetti più sostenibili.

Questo approccio ci permette di integrare etica e responsabilità in ogni fase del progetto, garantendo soluzioni che bilanciano innovazione e valori etici.

L'Ethical Compass di Tangible: uno strumento per guidare le decisioni etiche nel design.

Cooperiamo per un design responsabile

Questo è il cambiamento che stiamo abbracciando in Tangible, e invitiamo clienti, partner e l'intera comunità di pratica a unirsi a noi in questo percorso. Crediamo fermamente che l'etica debba guidare le scelte progettuali, andando oltre la semplice conformità normativa, per creare un impatto positivo fin dalle prime fasi di progettazione.

Riflettiamo su come integrare i principi etici nel lavoro quotidiano, coinvolgiamo esperti e stakeholder fin dall'inizio dei progetti e condividiamo le nostre esperienze e le sfide affrontate, per costruire una comunità di pratica condivisa. In questo modo, insieme, possiamo costruire un futuro in cui l'etica sia al centro dell'innovazione, creando soluzioni che beneficiano non solo le aziende, ma l'intera società.

Se ti interessa sapere di più sul nostro approccio o collaborare con noi, non esitare a contattarci o a leggere l'articolo dedicato alla masterclass con Trine Falbe, dove esploriamo strumenti e metodi per integrare l'etica nei processi di innovazione.

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